La storia dietro a questo scatto
La valle della Luna nel deserto di Atacama ti fa immergere immediatamente in un paesaggio marziano: le formazioni di roccia e sabbia scolpite dal vento e dall'acqua sono delle vere e proprie sculture.
Ma non sono l'unico spettacolo che questi posti possono offrire.
Infatti mentre stavamo perlustrando la zona intorno alla valle, sopra uno dei vulcani più alti del Cile, il Licancabur (5920mt) stava avvenendo un fenomeno atmosferico naturale pazzesco: si stavano formando delle nuvole lenticolari.
La forma ricorda molto un disco volante. La loro particolarità sta nel fatto che sono “nuvole statiche”, cioè una volta che si sono formate difficilmente si spostano dalla loro posizione in cui si sono generate.
Come si formano? Le nuvole lenticolari si formano principalmente vicino le catene montuose quando i flussi di aria umida cadono perpendicolarmente la montagna. Questi flussi incontrano l'aria più fredda dando luogo a queste nubi stagnanti.
In caso di situazione anticiclonica e senza inversione termica le nubi tenderebbero a sciogliersi ed è per questo che oltre alle condizioni citate sopra, c'è bisogno di un'inversione termica che costringerà i venti molto forti freddi ad incontrare quelli più caldi in alto creando zone stazionarie, ossi intrappolando l'umidità e dando alla nuvola questa tipica forma.
L'alba ed il tramonto sono momenti perfetti perchè si verifichino queste condizioni. Qui si può notare la bellezza degli ultimi raggi del sole che illuminano le rocce della valle della Luna, regalando questo gioco di contrasto tra l'arancione in contrapposizione al primo piano arido e secco bluastro, cosi come le montagne sullo sfondo.
Riuscire a mantenere la calma e la concentrazione in quel momento è stato difficile perchè era la prima volta che vedevo uno spettacolo simile. Ero da poco arrivato a San Pedro di Atacama e stavo ancora “lottando” per abituarmi all'altitudine dato che il paese si trova a 3159 mt, anche se quando sei li, la sensazione è di stare in una pianura.
Te ne accorgi però dai giramenti di testa e dal poco ossigeno presente nell'aria; pochi passi con lo zaino pesante e sembrava di aver fatto 10 km di corsa.
Ma l'emozione di quel momento era più forte e non avevo tanto tempo prima che l'ultimo raggio smettesse di illuminare la valle. Mi sono armato di fotocamera lasciando lo zaino per terra (cosi da essere più leggero) e ho cominciato a cercare un primo piano che potesse dare maggiormente un senso di staticità all'immagine.
Ho avuto la fortuna di trovare li vicino questi sassi sul terreno argilloso pieno di crepe, ideale per trasmettere una sensazione di staticità legata però anche ad una rinascita ed evoluzione.