La storia dietro a questo scatto
Ci troviamo sull’ incredibile isola di Madeira a largo dell’oceano Atlantico, in particolare in uno dei suoi punti più alti, la cima di Pico Ruivo.
Questa scena è forse già nota ai più, sia in forma diurna che, più rara, in forma notturna.
Si può ben capire perché tale scenario sia oggetto di tante fotografie.
Gli scoscesi versanti di questa cresta sono coperti da una folta vegetazione arbustiva che abbraccia e circonda un'antica foresta morta, caratterizzata da bellissimi alberi di madreperla fossilizzati ormai nel tempo.
Il fascino che si può provare poi durante le ore notturne si accresce ancora di più alla vista di queste antiche creature che si protraggono verso l’universo e la nostra galassia, la Via Lattea, come se da essa trassero il loro colore opalino.
Come non potergli dedicare una fotografia?!
Così ho fatto! E sono andato oltre.
Da qui l’idea e scintilla che ha dato origine a questa mia ricerca: una rappresentazione più scientifica della volta celeste.
Oltre alla classica rappresentazione del visibile (la montagna, gli alberi e le stelle come noi li vediamo) in questo lavoro infatti, si osserva la nostra galassia, la nostra casa, senza le limitazioni (fisiche/biologica) dei nostri occhi.
I colori che vedete infatti sono la rappresentazione della luce emanata dalle stelle, le galassie e tutte le poveri che popolano il nostro universo (quello più prossimo perlomeno) secondo una più ampia fascia di spettro luminoso (dai 400 ai 700nm circa).
Ottenere un tale livello di dettaglio e accuratezza comporta l'utilizzo di complicate tecniche di scatto, come quella del mosaico, e di post-produzioni, tramite l'utilizzo di specifici software. Insieme, queste tecniche danno la possibilità di ottenere un lavoro di alto livello.
Ma non finisce qui!
La mia rappresentazione non vuole essere puramente scientifica, al contrario, tende verso una forte creatività ed espressione del vissuto personale che si traduce in una ricerca e studio meticolosi della composizione è del suo significato.