La storia dietro a questo scatto
Sahara Tunisino, zona del parco nazionale di Jebil, Aprile 2019, secondo tramonto nel nulla più assoluto, in attesa di una cena a base di dromedario e di una Via Lattea clamorosamente luminosa che sarebbe sorta di li a poco.
Beh, c'è da dire che il deserto offre davvero una marea di spunti interessanti: dagli aberi solitari, alle immense dune dalle forme più variegate, un piacere per gli occhi, uno stimolo creativo continuo, ad ogni passo.
Verso la golden hour ci siamo incamminati tutti a piedi nudi sulle dune (no, non ci sono animali di nessun tipo in questa zona), perdendoci letteralmente in quell'arancio levigato dal vento, con un cielo pieno di alti e bianchissimi cirri stratificati; uno straodinario e faticoso momento di ricerca.
La grande difficoltà di realizzare panoramiche a 360 gradi in locations dove il terreno è morbido è quella di lasciare le proprie impronte ovunque, per arrivare sul punto di scatto ed intorno al treppiede quando si gira, servirebbe un elicottero per arrivare senza lasciare pestate che compromettano la composizione; il modo migliore per evitare il problema è arrivare esattamente da dietro, così da giocare con la sovrapposizione degli scatti esterni e neutralizzare questi elementi di disturbo; non è affatto semplice, diventa un avanti/indietro continuo, fino a raggiungere la scena più interessante.
Trovato il punto che mi ispirava di più, ho deciso di scattare con il sole ancora abbastanza alto da creare la mia ombra all'interno della duna, scelta che ha compromesso un po' la mia figura, avvolta dalla forte luce, ma che ha dato un senso al piano medio della foto, rendendo tutto più gradevole; immaginare l'equilibro che avrà la panoramica, una volta montata, era la sfida che mi piaceva di più, ora i moderni smartphone simulano perfettamente il risultato finale, la parte divertente rimane ipotizzarlo, come sempre.
Così, dopo aver realizzato i 18 scatti (6 in multiesposizione) per realizzare questo 360° e la serie di scatti per la mia figura, con le orme che fungono da linea guida, ho raggiunto gli altri per sedermi sulla sabbia e godermi il sole scendere sotto l'orizzonte, in un contesto esclusivo, ormai teatro consolidato dei nostri viaggi fotografici.
