Ti sei mai chiesto a cosa servono le modalità di scatto P,A,S,M? Oppure, in quali occasioni utilizzare una impostazione piuttosto che un’altra? Bene, non ti preoccupare, mettiti seduto comodamente perché nelle prossime righe cercheremo di spiegarti il funzionamento e l’approccio corretto da adottare quando si comincia a fotografare e non si hanno le idee ben chiare rispetto alla modalità di scatto da scegliere.
Al giorno d’oggi, la maggior parte delle fotocamere digitali hanno all’interno del loro software varie modalità di scatto che possono cambiare in base al modello, ma in ogni caso ce l’hanno e sono talmente tante che spesso molti di noi nemmeno sanno a cosa servono o come si utilizzano.
Tralasciando le modalità di ripresa automatiche che non permettono all’utente di comandare la propria fotocamera digitale (rappresentate solitamente da diverse icone, quali il fiore, la montagna, il ritratto) vediamo insieme le modalità di scatto P,A,S,M, che al contrario, servono proprio a lasciare libero campo di controllo dell’esposizione al fotografo.
Modalità di scatto P,A,S,M
Modalità P o Program
Questo tipo di modalità è tra le 4, la meno creativa. Infatti è una modalità molto simile a quella “auto“; è la fotocamera stessa a decidere tempi, ISO e diaframmi, lasciando al fotografo il compito di regolare solamente il bilanciamento del bianco, la composizione e la compensazione dell’esposizione. Dunque la modalità “P” potrebbe tornarci utile in quei momenti in cui non abbiamo molto tempo per regolare i tre parametri o quando siamo alle prime armi e vogliamo essere sicuri di portare a casa almeno un paio di scatti buoni.
Modalità A (AV per Canon) o priorità di diaframmi
Tra tutte le modalità di scatto, questa è quella che personalmente utilizzo di più. Infatti con questa impostazione è il fotografo a dettare legge sulla profondità di campo. Lasciando il compito di gestire i tempi al software della reflex, noi abbiamo il pieno controllo dei diaframmi; potremo così scegliere un’apertura maggiore per avere meno profondità di campo e staccare il soggetto dallo sfondo, oppure chiudere il diaframma per avere tutti i piani a fuoco. Si può utilizzare in molti contesti fotografici, come ad esempio la fotografia di ritratto, macro, paesaggio e still-life.
Modalità S (TV per Canon) o priorità dei tempi
Contrariamente alla modalità A, la priorità dei tempi, invece, lascia al fotografo il pieno controllo della scelta del tempo. Questa modalità di ripresa può essere molto utile nelle fotografie sportive o dove abbiamo bisogno di tempi ben prestabilì per fermare il soggetto o per creare effetti particolari, come le scie luminose (qui trovi 5 consigli), come la fotografia notturna, star-trail e via dicendo.
Modalità M o Manuale
Con questa impostazione, la reflex è totalmente nelle nostre mani. Hai il comando e il controllo di ogni singola impostazione, dovrai imparare ad essere molto rapido per impostare velocemente la giusta accoppiata tempi/diaframmi/ISO; consiglio quanto meno, se non state scattando in studio con lampade o flash, di mantenere attiva la funzione AUTO del bilanciamento del bianco e di impostare gli ISO sempre il più bassi possibile e quindi preoccuparti solamente dei tempi e dei diaframmi durante lo scatto. Solo in questa modalità è possibile utilizzare la ripresa BULB (posa B), regolata da un telecomando esterno, permette al fotografo di mantenere aperto l’otturato più del tempo prestabilito dalle reflex normali (solitamente max. 30sec)
Quindi, è vero che scattare nella modalità M (manuale) sarebbe la soluzione più opportuna sia per imparare a migliorarsi, sia per avere il pieno controllo dell’esposizione e quindi sullo scatto, mettendoci sempre la propria vena creativa ma è pur sempre vero che le altre modalità di scatto, anche se sono semi-automatiche, non vuol dire che non bisogna conoscerle o non usarle, anzi, come visto negli esempi sopra, in alcune situazioni sono davvero indispensabili semplificando la vita del fotografo professionista.
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