Un altro cursore che generalmente troviamo nei programmi di fotoritocco è quello della chiarezza (Clarity). Questo strumento è spesso utilizzato per migliorare l’impatto visivo di una foto in quanto permette di far risaltare i dettagli e la percezione generale di nitidezza.
La chiarezza è quindi uno strumento che ci permette di agire sul contrasto, tuttavia al contrario del cursore “contrasto” visto in precedenza, la chiarezza non agisce sull’intera immagine ma esclusivamente sui mezzi toni.
Aumentare il contrasto a livello dei mezzi toni permette di enfatizzare i dettagli e le texture presenti nella nostra immagine e questo è in definitiva l’obiettivo del cursore chiarezza.
Possiamo capire meglio come funziona la chiarezza guardando come cambia l’istogramma mentre agiamo sul cursore della chiarezza e su quello del contrasto portandoli al massimo per enfatizzarne i risultati (Fig. 1).
L’effetto più evidente è che il cursore del contrasto ha un effetto più esteso sull’istogramma e quindi sull’intera immagine.
Come visto in precedenza, il cursore del contrasto rende le ombre più scure e le luci più chiare allungando l’istogramma verso gli estremi (Fig. 1 B).
Il cursore della chiarezza agisce invece in modo diverso e, come già detto, principalmente sui mezzitoni.
Come si vede in Fig. 1 C, l’istogramma non risulta dilatato verso le estremità, ma si ha un appiattimento nella regione dei mezzitoni che hanno acquistato quindi maggiore contrasto.
Vediamo a questo punto come usare al meglio il cursore della chiarezza.
Abbiamo già detto che il sensore della chiarezza permette di far risaltare i dettagli nelle nostre immagini, ma va utilizzato con parsimonia altrimenti le nostre foto rischiano di diventare innaturali e poco realistiche.
Un consiglio generale è quello di applicare le correzioni viste precedentemente nel paragrafo dell’esposizione e del bilanciamento del bianco mantenendo l’istogramma entro i limiti per non avere ombre o alte luci bruciate.
Solo a questo punto possiamo incrementare lievemente il cursore della chiarezza mantenendo sempre un occhio sull’istogramma.
In generale è sconsigliato un aumento superiore ai 15-20 punti anche se questo dipende dalle caratteristiche di ogni singola foto.
Accentuare i dettagli presenti nell’immagine è un risultato piacevole soprattutto nella fotografia paesaggistica ma ad esempio nel ritratto può lasciare a desiderare in quanto possono essere messi in risalto eventuali difetti nella pelle del soggetto.