La doppia esposizione è un metodo molto utile ai fotografi per colmare quei vuoti dovuti ai forti contrasti di zone molto scure con zone molto chiare. La tecnica della doppia esposizione in digitale gioca un ruolo differente rispetto ai tempi della pellicola, quando per doppia esposizione si intendevano due scatti ripetuti sullo stesso fotogramma del rullino, generando effetti particolari. In digitale invece la doppia esposizione viene utilizzata sì per unire due scatti, ma gli scatti rappresenteranno nella stessa maniera e stessa inquadratura la stessa foto, unica differenza sarà l’esposizione di entrambi gli scatti:
uno scatto sarà esposto per le ombre (in questo modo avendo le ombre leggibili, si bruceranno le parti dove la luce è più forte);
l’altro scatto invece sarà esposto per le alte luci (al contrario adesso saranno le ombre ad essere molto scure, quasi nere e illeggibili per l’occhio umano).
Nel tutorial Photoshop che trovate qui sotto, vedrete come unire una doppia esposizione utilizzando gli strumenti base del programma Adobe (scaricabile in versione di prova gratuita per 30 giorni dal sito del produttore), realizzando così delle immagini di grande impatto e risolvendo le limitazioni che i sensori delle reflex digitali ancora non riescono a colmare. Spesso capita di confondere la doppia esposizione con le immagini HDR (high dynamic range) che prevedono un altro tipo di flusso di lavoro: è vero che in entrambe si cerca di aumentare il range della gamma dinamica, ma è anche vero che nella doppia esposizione si tenta di emulare (o sostituire in caso di mancanza) il filtro GND (a densità graduale), mentre negli HDR si ricerca un particolare effetto, quasi surreale, tant’è che alle volte per ottenere risultati con una gamma tonale estesa, si arrivano a scattare fino a 9 foto con esposizioni differenti!
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