La gestione della profondità di campo è una tecnica importante nella fotografia, poiché ti consente di controllare quali elementi dell’immagine sono a fuoco e quali sono sfocati. Puoi utilizzare una profondità di campo ridotta per isolare il soggetto e creare uno sfondo sfocato (noto come effetto bokeh) o una profondità di campo ampia per catturare dettagli nitidi in un’immagine panoramica.
Va da sé che la scelta della profondità di campo dipenda dall’effetto visivo che desideri ottenere nella tua fotografia. Vediamo insieme qual è la definizione corretta di profondità di campo, come si calcola e da quali fattori dipende.
Sommario
Che cos’è la profondità di campo in fotografia?
Secondo la definizione fotografica, il termine profondità di campo si riferisce alla zona di una fotografia che appare nitida, nella quale gli oggetti risultano ben focalizzati. In altre parole, è l’area della tua immagine che è a fuoco.
Ad esempio possiamo guardare come nella fig.1 la PdC è ben focalizzata sul piano del corpo del soggetto. Gli altri piani, invece, ossia tutto ciò che c’è prima del soggetto e tutto ciò che sta dopo e quindi dietro al soggetto, risultano fuori fuoco (detti: cerchi di confusione).
Si parla in questo caso di “ridotta profondità“, poiché solo una parte dell’immagine è chiara all’osservatore. Il resto della foto risulta meno nitido e chiaro, quindi sfocato, fa da contorno al soggetto, non intralciando la vista di chi la osserva.
Nella fig.2 invece possiamo notare come la PdC sia fondamentale che rimanga nitida su tutto il piano dell’immagine, per permettere a chi la sta guardando di non perdersi nessun dettaglio di questa splendida fotografia di paesaggio.
Abbiamo quindi visto in questi due esempi quanto la profondità di campo sia importante e sopratutto vada scelta e curata per ottenere immagini di grande effetto.
Come calcolare la PdC?
Esiste una vera e propria formula per calcolare la profondità di campo (PdC) in fotografia. La formula di calcolo della PdC può essere complessa e coinvolgere vari parametri come l’apertura del diaframma, la lunghezza focale, la distanza al soggetto e le dimensioni del sensore della fotocamera. Ecco una delle formule più comuni per calcolare la PDC:
Dove:
- PDC è la profondità di campo desiderata.
- N è il numero f dell’apertura del diaframma (ad esempio, f/8).
- C è il valore di circolo di confusione, che è una misura della nitidezza accettabile per il tuo sistema di fotocamera (generalmente, varia da 0,02 mm a 0,03 mm per le fotocamere DSLR).
- f è la lunghezza focale dell’obiettivo (misurata in millimetri).
- d è la distanza tra la fotocamera e il soggetto (misurata in metri).
Utilizzando questa formula, puoi calcolare la PdC desiderata per una data situazione fotografica. Tuttavia, è importante notare che questa è solo una delle formule disponibili, e la profondità di campo può essere calcolata in modo più preciso utilizzando strumenti online o app di fotografia dedicate.
Regolare la PdC con il calcolo iperfocale
C’è un ulteriore formula per calcolare la PdC che fa riferimento alla distanza iperfocale sulla quale ci siamo già soffermati un po’ di tempo fa. Considerando che l’iperfocale ha la sua specifica formula:
Partiamo da questa per ottenere la nostra nuova formula per regolare la PdC e, quando necessario, ottenere anche una profondità massima.
In questa formula troviamo:
- H rappresenta la distanza iperfocale (la distanza dalla fotocamera alla quale tutto è a fuoco).
- f è la lunghezza focale dell’obiettivo (misurata in millimetri).
- N è il numero f dell’apertura del diaframma (ad esempio, f/8).
- c è il valore di circolo di confusione, che è una misura della nitidezza accettabile per il tuo sistema di fotocamera (generalmente, varia da 0,02 mm a 0,03 mm per le fotocamere DSLR).
Una volta calcolata la distanza iperfocale (H) possiamo determinare la Profondità di Campo utilizzando quest’altra formula:
PDC = H⋅(d−f) / H+(d−f)
Dove:
- PDC rappresenta la profondità di campo.
- H è la distanza iperfocale calcolata precedentemente.
- d è la distanza tra la fotocamera e il soggetto (misurata in metri).
- f è ancora la lunghezza focale dell’obiettivo (misurata in millimetri).
La distanza iperfocale è la chiave per ottenere una PDC massima in modo da avere sia il soggetto che lo sfondo a fuoco. Le moderne fotocamere digitali spesso offrono anche impostazioni di anteprima che ti consentono di vedere in tempo reale come cambierà la profondità di campo in base alle impostazioni dell’apertura del diaframma e alla distanza al soggetto. Strumenti pratici che inevitabilmente semplificano il lavoro tecnico durante la fotografia.
Quali fattori influenzano la PdC?
Se vi dicessi che l’obiettivo gioca una certa influenza sulla profondità di campo? Non sarebbe una novità perché, da quello che abbiamo appena visto, nella formula di calcolo della PdC ci sono alcuni elementi imprescindibili che influenzano il nostro risultato finale. Uno dei fattori che agisce sulla PdC, infatti, è proprio l’obiettivo, con la sua lunghezza focale e la sua apertura.
Nello specifico, in tutto i fattori che influenzano la profondità di campo sono tre:
- Apertura del diaframma;
- Lunghezza focale;
- Distanza di messa a fuoco dell’oggetto dal sensore.
Nel primo caso, partiamo con il chiarire che l’apertura del diaframma è quel foro attraverso il quale passa la luce nella fotocamera. Maggiore sarà l’apertura ƒ, minore sarà la PdC.
Per fare un esempio pratico, un’apertura ampia f/1.8 crea una profondità di campo ridotta, con il soggetto in primo piano nitido e lo sfondo sfocato.
Viceversa, più chiuderemo il diaframma, più la nostra profondità aumenterà. In questo caso, se usassimo un’apertura stretta (ad esempio f/16) produrremmo una profondità di campo più ampia, con più elementi nell’immagine che appaiono nitidi.
Per quanto riguarda il secondo fattore, invece, un obiettivo con maggiore angolo di campo, ad esempio i grandangoli, avranno un maggior raggio di campo e quindi profondità, mentre con uno zoom, avendo un campo di visione più ristretto, diminuirà la PdC.
Nel terzo e ultimo caso, la distanza tra la fotocamera e il soggetto può influenzare la profondità di campo. Quando sei vicino al soggetto, la profondità di campo è più ridotta, mentre quando sei lontano dal soggetto, la profondità di campo è più ampia.
Per capire ancora meglio l’influenza dei 3 fattori sulla PdC, vediamo insieme degli esempi pratici approfonditi.
Vediamo degli esempi pratici
Immaginiamo di avere come obiettivo un 50mm (che ricordiamo in un nostro articolo qui).
Sappiamo che il 50mm rappresenta la realtà più o meno come la percepisce l’occhio umano.
Distanza del soggetto
Utilizzando un apertura di diaframma fissa a ƒ/2,8 (PdC molto ridotta), vediamo nella foto qui sotto come la profondità di campo, rappresentata dal colore verde, vari, al variare della distanza del soggetto:
Diversa apertura diaframma
Utilizzando invece sempre un 50mm e mantenendo il soggetto sempre alla stessa distanza di 5mt, vediamo come varia la PdC chiudendo i diaframmi, ricordando che una maggiore apertura del diaframma, permette si di far entrare più luce, ma riduce molto la profondità di campo. Viceversa, utilizzando diaframmi più chiusi, avremo meno luce che entra, ma una maggiore PdC:
Lunghezza Focale
Infine possiamo osservare come la PdC varia in base alla lunghezza focale dell’ottica.
Immaginiamo di stare per fotografare un soggetto a 10 mt. di distanza, con un obiettivo a lunghezza focale 400mm e diaframma ƒ/2.8. La nostra PdC risulterà essere di soli circa 10cm, mentre se utilizzassimo sempre il nostro famoso 50mm, la PdC risulterebbe di circa 7,62mt. (potete fare questi calcoli facilmente su questo sito);
Quando agire sulla profondità di campo?
Capire a fondo un argomento come questo risulta importante perché può essere utilizzato sia in modo creativo, per esempio nella fotografia di ritratto in cui si utilizzano ridotte PdC per enfatizzare il volto del soggetto; sia può essere utilizzato quando si vuole fotografare un paesaggio e avere tutti i piani e soggetti a fuoco.
Se hai trovato questo articolo interessante condividilo con i tuoi amici. Se preferisci registrati alla nostra newsletter per seguire nuove lezioni e restare sempre aggiornato sul mondo della fotografia.