Una delle particolarità che rendono le reflex migliori delle compatte è sicuramente la possibilità di intercambiare tutti gli obiettivi che si vogliono. A seconda delle esigenze, infatti, con la reflex possiamo decidere di utilizzare il teleobiettivo per avvicinarci di più al soggetto, così come è possibile scegliere l’ottica macro per immortalare oggetti piccoli da una distanza ravvicinata.
Tra tutti gli obiettivi emerge quello chiamato grandangolare che, da come fa intuire il termine stesso, prende un angolazione più ampia. Non vi preoccupate se non capite cosa stia dicendo, è normale. Quest’articolo servirà appositamente per comprendere che cos’è esattamente un obiettivo grandangolare e a cosa serve in fotografia.
Obiettivo grandangolare a cosa serve?
Quando si parla di obiettivi fotografici non si può non citare la lunghezza focale. In effetti questa è, in parole semplicissime, la distanza in millimetri tra il centro dell’obiettivo (punto interno di convergenza della luce) e la superficie del sensore (il piano focale della fotocamera).
Le lunghezze focali più corte catturano un campo visivo più ampio, mentre le lunghezze focali più lunghe catturano un campo visivo più stretto e ravvicinano ai soggetti distanti. Di conseguenza, quelle che hanno le lunghezze focali più corte, come ad esempio 20 mm o 35 mm, sono considerate ottiche grandangolari. Quelle che, invece, hanno lunghezze focali più lunghe tipo 50 mm, 85 mm o 200 mm, rientrano nella categoria dei teleobiettivi.
Quindi, se volessimo rispondere direttamente e in maniera più limpida possibile alla domanda iniziale, dovremmo dire che: un obiettivo grandangolare è una lente fotografica con una lunghezza focale inferiore a quella di un obiettivo standard. Serve a catturare un campo visivo più ampio rispetto a quello che l’occhio umano può vedere, consentendo di includere più soggetti o una vasta porzione di un paesaggio nella composizione.
L’obiettivo grandangolare, infatti, viene usato principalmente per la fotografia di paesaggio, architetture o situazioni in cui si desidera includere appunto la maggiore porzione campo visivo.
Cosa cambia con l’obiettivo ultra grandangolare?
La principale differenza tra un obiettivo grandangolare e uno ultra grandangolare è l’ampiezza dell’angolo di campo catturato. Un obiettivo grandangolare, come abbiamo già visto, ha una lunghezza focale compresa generalmente tra 24 mm e 35 mm e copre un angolo di visuale da 60 a 84 gradi.
Un obiettivo ultra grandangolare, al contrario, ha una lunghezza focale inferiore a 24 mm per una fotocamera full-frame e copre un angolo di visuale da 94 a 118 gradi. Questi obiettivi offrono un campo visivo ancora più ampio rispetto ai grandangolari, consentendo di catturare una porzione ancora più ampia della scena. Gli obiettivi ultra grandangolari, come ad esempio 14 mm o 16 mm, sono ideali per la fotografia di paesaggi estremi, architetture imponenti o per creare effetti prospettici accentuati.
Oltre all’angolo di campo, ci sono alcune altre differenze tra obiettivi grandangolari e ultra grandangolari. Gli obiettivi ultra grandangolari tendono ad avere una maggiore distorsione prospettica, che può creare un effetto allungato o curvato ai bordi dell’immagine. Inoltre, gli obiettivi ultra grandangolari possono richiedere particolare attenzione nella composizione per evitare che i soggetti appaiano troppo lontani o piccoli a causa dell’ampio campo visivo.
La scelta tra i due dipende dalle esigenze del fotografo e dal tipo di immagini che si desidera ottenere.
Miglior ottica grandangolare: differenza tra Nikon e Canon?
Tra tutti gli obiettivi, quello grandangolare è uno tra i più ambiziosi e costosi. Chi si trova a scegliere per la prima volta un’ottica grandangolare sicuramente resterà colpito dal prezzo. Va da sé, quindi, che il fattore economico rientri a pieno titolo tra i canoni da tenere in considerazione durante l’acquisto.
Se invece dovessimo cercare informazioni riguardanti un eventuale paragone qualitativo tra gli obiettivi Nikon e Canon il discorso cambierebbe. Il paragone tra i due marchi nasce solo in riferimento alle prestazioni del corpo macchina e dei menu. Nel caso del primo brand di fotografia, la gestione del menu appare leggermente meno intuitiva del secondo marchio.
Ovviamente poi ci sono dei risultati differenti a livello di scatto finale il quale, nel caso della Canon, le temperature sono un po’ più calde di quelle che appaiono negli scatti ottenuti da una Nikon.
Se vuoi approfondire le differenze tra Canon e Nikon abbiamo pubblicato un articolo ben dettagliato appositamente per chiariti le idee durante la scelta iniziale.
Tornando al nostro discorso sulle ottiche, invece, non esiste nessuna differenza particolare tra le ottiche Nikon e quelle Canon. L’unica cosa di cui tener conto è la marca del corpo macchina in possesso. Se già avete una Nikon o un Canon, cercate di acquistare sempre ottiche della stessa marca o almeno cercare quelle compatibili.
Per chi volesse essere sicuro della compatibilità tra obiettivo e macchina fotografica esistono due nomenclature identificative differenti tra Nikon e Canon. Le sigle FX (full frame) e DX (APS-C) sono quelle che identificano gli obiettivi in base al sensore della Nikon. Le sigle cambiano, invece, se si tratta della Canon: in quel caso si chiameranno EF e EF-S.