Gli obiettivi fotografici sono componenti importanti di una fotocamera e hanno un ruolo fondamentale nella qualità finale dell’immagine. Ogni obiettivo ha una propria lunghezza focale e un proprio design ottico che ne influenzano la nitidezza, la profondità di campo, la distorsione e, nel caso, anche l’effetto bokeh.
La scelta di un obiettivo dipende dallo stile fotografico personale e dal tipo di scatto che si desidera ottenere. Esistono diversi tipi di obiettivi, come obiettivi standard, teleobiettivi, grandangolari, fisheye, macro e tilt-shift, ognuno dei quali offre diverse opportunità creative.
Per stavolta ci soffermeremo sull’obiettivo Fisheye, forse quello più stravagante e creativo tra tutte le ottiche a disposizione.
Sommario
Obiettivo Fisheye: cos’è?
La particolarità dell’obiettivo Fisheye è che riesce a donare un effetto distorto a tutto quello che si inquadra. Si chiama appunto “distorsione Fisheye” e offre un’immagine curva e con un angolo di campo a 180 gradi. Questo tipo di obiettivo viene solitamente utilizzato per scattare fotografie creative o per creare effetti speciali. La distorsione dell’obiettivo Fisheye è ottenuta grazie alla particolare curvatura della lente, che consente di catturare un’ampia porzione di sfondo e di inserire molto più elementi rispetto a un obiettivo standard.
Ma se al posto della classica inquadratura standard, ci ritroviamo un’immagine distorta e curva, allora perché dovremmo scegliere l’obiettivo Fisheye?
Quando e perché usarlo?
Al di là del lato creativo della distorsione, le lenti Fisheye vengono usate per creare immagini con un’ampia copertura angolare. Questo tipo di ottica, infatti, ha la capacità di produrre immagini “circolari” o panoramiche dal carattere unico e distintivo. Gli ambiti dove trovano maggiore utilizzo gli obiettivi Fisheye sono la fotografia di paesaggio, architetture, paesaggi urbani e anche nella produzione, ovviamente, di immagini creative.
Solitamente si preferisce un obiettivo Fisheye a un grandangolare quando si vuole conferire maggiore espressione artistica, drammaticità o addirittura ironia agli scatti. È il caso questo di foto in cui vogliamo far entrare più dettagli nell’inquadratura senza la preoccupazione di ottenere le linee dritte. Potrebbe essere il caso di uno scorcio cittadino, di un interno di una chiesa, o di un campo da calcio. In tutte queste occasioni potremmo aver necessità di immortalare un grande angolo di campo ma da un punto di vista più creativo, appunto.
Scopri i segreti dell’obiettivo fisheye: tecnica e creatività racchiusi in un’unica lente
Partiamo soffermandoci su un punto importante: il livello di distorsione della nostra lente fisheye. Diciamo che se da un lato il risultato finale dell’angolo di campo ampio a volte ci può risultare simpatico, dall’altro lato potrebbe comprendere nell’inquadratura troppi elementi indesiderati.
In virtù di ciò, un obiettivo del genere non è così facile da usare come erroneamente si può pensare. Anche in casi come questi, non basta montare un’ottica per scattare una foto. Per sfruttare al massimo il nostro estro creativo, abbiamo bisogno di conoscere i nostri strumenti fino in fondo. Ecco perché diventa necessario approfondire la parte tecnica anche in rapporto a un obiettivo che sembra faccia tutto da solo.
Quindi come si scatta una foto Fisheye? C’è qualche settaggio particolare da impostare sulla nostra reflex? Esistono tipi diversi di obiettivi Fisheye o solo uno?
Tipologie di lenti Fisheye
In realtà l’obiettivo Fisheye si divide in due tipologie differenti non per quel che concerne la sua struttura ma per quel che riguarda l’effetto finale dell’immagine prodotta sul sensore:
- circolare;
- rettangolare (a pieno formato).
Nel primo caso il risultato finale del nostro scatto esce un po’ come la foto riportata qui in alto, contenuta tutta all’interno di un cerchio con dei bordi neri attorno che ne fanno quasi da cornice. Questo tipo di scatto ha un rapporto tra i lati 3:2 e la lunghezza focale è compresa tra i 6mm e i 10 mm.
La seconda tipologia di lente Fisheye, invece, è quella rettangolare, definita a pieno formato appunto perché non è circoscritta all’interno di una cornice nera ma riempie tutta l’inquadratura del fotogramma. La particolarità di questo formato è che ha una lunghezza focale che varia tra i 14mm e i 16 mm.
Per quanto riguarda la tecnica che risiede alla base di queste foto effetto Fisheye, non bisogna aggiungere più di quanto non sia stato già detto in precedenza. La regola del triangolo dell’esposizione, per esempio, vale ugualmente e va adattata a seconda dell’occasione.
L’unica cosa su cui si può agire in maniera differente è la lunghezza focale. Per esempio, se si vuole ottenere un effetto più distorto, bisogna ridurla; se si vuole ottenere, invece, un effetto meno distorto delle linee, allora bisogna aumentare la lunghezza focale.
Obiettivo Fisheye e grandangolare sono la stessa cosa?
Se dovessimo dividere gli obiettivi per tipologia di lunghezza focale, allora la divisione sarebbe più o meno questa:
- Teleobiettivo: 200 mm di focale;
- Normale: 50 mm di focale;
- Grandangolare: 14 mm di focale.
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A questo punto, se il confronto viene fatto dal punto di vista di focali, come potremmo non pensare che la lente Fisheye non rientri nella categoria dei grandangolari? L’ampiezza di angolo di campo c’è ed entrambe le lenti sono fatte per immortalare più elementi possibili nello scatto. Ma allora sono la stessa cosa?
La risposta è no. Per essere davvero precisi, non si può tener conto esclusivamente della lunghezza focale perché saremmo tratti in inganno. L’angolo di campo dell’obiettivo Fisheye è sempre di 180°, nel grandangolare no: è incluso tra i 60° e i 90°. C’è però una caratteristica su tutte che determina la differenza tra i due obiettivi: la distorsione delle linee. Dal momento che il grandangolare viene usato per foto di paesaggi ma anche di strutture architettoniche, come potrebbe produrre degli scatti con linee cadenti e distorte? Unsplash.com
La differenza più grande tra i due obiettivi quindi è proprio questa: l’effetto finale che si vuole ottenere da uno scatto fotografico. Per chi volesse foto urbanistiche e architettoniche precise e distorte al minimo indispensabile, la scelta ricadrebbe sul grandangolare. In alcuni casi addirittura si agisce in post-produzione per perfezionare le linee.
Per quelli che, invece, vogliono proprio produrre linee curve, allora la scelta è unica e incontestabile: l’obiettivo Fisheye.