Fotografia di paesaggio
Cerchiamo di capire insieme perché la fotografia di paesaggio viene generalmente associata all’uso di un treppiede.
Se proviamo a scattare una foto al tramonto lasciando scegliere alla fotocamera di impostare i vari parametri di scatto potremmo ottenere un’esposizione corretta con ISO 800, f/2.8 e 1/125 di secondo.
Abbiamo visto però che la nitidezza di un’immagine non è massima a queste aperture di diaframma (ovvero con valori f piccoli).
Abbiamo anche visto che la profondità di campo aumenta ad aperture più piccole; ad f/11 la profondità di campo sarà maggiore che ad f/2.8 mantenendo costante la lunghezza focale e il punto di messa a fuoco.
L’istinto ci porterebbe a chiudere il diaframma il più possibile, ma abbiamo visto che questo comporta un deterioramento della qualità dell’immagine dovuto alla diffrazione della luce.
Un buon compromesso è mantenerci intorno ad f/9-f/11 cosi da avere una buona profondità di campo e un’ottima nitidezza.
Ad ISO 800 il rumore digitale associato alla nostra foto potrebbe cominciare ad essere evidente. Per minimizzare il rumore imposteremo gli ISO del sensore al valore nativo più basso concesso dalla nostra fotocamera che generalmente è ISO 100.
Passando quindi da f/2.8 ad f/11 abbiamo perso 4 stop di luce (da f/2.8 a f/4.0 a f/5.6 a f/8.0 a f/11).
Abbiamo perso 3 stop passando da ISO 800 a ISO 100 (da 800 a 400 a 200 a 100).
In totale abbiamo ridotto la quantità di luce che colpisce il sensore di 7 stop e per ottenere una foto correttamente esposta dovremo compensare aumentando di 7 stop il tempo di scatto.
Per aumentare 7 stop passeremo da 1/125 di secondo a 1 secondo di esposizione (da 1/125 a 1/60 a 1/30 a 1/15 a 1/8 a 1/4 a 1/2 a 1).
Scattare a mano libera con tempi di scatto così lunghi determinerà con ogni probabilità l’ottenimento di una foto mossa.
In questa circostanza diventa fondamentale allora l’uso di un treppiede che ci permetterà di avere valori ISO e di diaframma tali da avere la massima nitidezza e profondità di campo, minimizzando il rumore digitale nella nostra immagine finale.
Ritratto
Il tipo di settaggi scelti durante un ritratto varia sensibilmente in base all’effetto artistico che si vuole dare alla foto.
Se lasciamo scegliere alla nostra fotocamera le impostazioni per scattare un ritratto nel primo pomeriggio di una giornata soleggiata potremmo ottenere un’esposizione corretta con ISO 200, f/5.6 e 1/250 di secondo.
Per isolare un soggetto dallo sfondo potremmo tuttavia sfruttare la ridotta profondità di campo associata a grandi aperture del diaframma (valori f bassi) se il nostro obiettivo ce lo consente.
Immaginiamo che l’obiettivo che abbiamo in possesso ci permetta di arrivare fino ad f/2 e posizionando il nostro soggetto a due metri avremo che la PdC sarà di soli 17 cm.
Questo produrrà un bellissimo effetto sfuocato che contribuirà a catalizzare l’attenzione sul soggetto.
Con il passaggio da f/5.6 ad f/2 abbiamo guadagnato 3 stop di esposizione il che ci costringe a cambiare gli altri settaggi per evitare una foto sovraesposta.
Il primo parametro del triangolo dell’esposizione su cui possiamo agire è la sensibilità del sensore che possiamo diminuire da 200 a 100 compensando 1 stop di luce.
Gli altri due stop li dovremo compensare agendo sulla velocità di scatto passando da 1/250 a 1/1000 di secondo (da 1/250 a 1/500 a 1/1000).
In questo modo riusciremo ad avere una foto correttamente esposta e al contempo un bell’effetto sfuocato alle spalle del nostro soggetto.