L’uso del flash è strettamente legato alla velocità di sincronizzazione. Il lampo generato dal flash è sincronizzato al movimento della prima tendina.
Questo significa che il lampo del flash viene emesso solo dopo che la prima tendina abbia lasciato esposto completamente il sensore e prima che la seconda tendina sia partita.
In questo modo tutto il sensore è stato colpito dalla luce del flash e questo aiuta ad ottenere un’illuminazione omogenea.
Abbiamo visto però che esiste una velocità di scatto limite chiamata velocità di sincronizzazione per in cui il sensore rimane esposto alla luce soltanto nello spazio che separa le due tendine durante il loro movimento.
A velocità di scatto pari o superiori alla velocità di sincronizzazione, il lampo del flash illuminerà solo una porzione del sensore (quella non coperta delle tendine), mentre una porzione del sensore rimarrà non illuminata (Fig. 1).
Questo problema viene risolto nei flash esterni grazie ad un meccanismo chiamato high speed-sync in cui il flash produce una serie di lampi in sequenza in modo da eliminare le varie porzioni del sensore a mano a mano che queste vengono scoperte dal movimento delle due tendine ottenendo cosi un’illuminazione omogenea del sensore.