In questo articolo abbiamo voluto scherzare un po’ con alcuni degli atteggiamenti che potrebbero risultare “pigri” del fotografo; gli indizi che lasciano presagire l’essere un fotografo pigro potrebbero essere infiniti, noi abbiamo fatto una lista di 8 situazioni più frequenti che colpiscono chi ha un po’ il culetto pesante :).

Sommario

Atteggiamenti tipici del fotografo pigro: come riconoscerli

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1) AUTOMATISMI

Il primo della lista di un atteggiamento di pigrizia è l’utilizzo degli automatismi di ogni genere. Se la tua fotocamera ha la possibilità di impostare metodi di scatto manuali o semi-automatici e tu scatti, lasciando fare tutto alla fotocamera, beh, sei il pigro dei pigri! A meno che tu non sia agli inizi con la fotografia, scattare in automatico, significa perdere il gusto e l’essenza della fotografia; regolare i diaframmi a seconda del proprio gusto, impostare i tempi e ISO per regolare l’esposizione come la vogliamo noi, trovare il giusto bilanciamento del bianco per avere una foto priva di strane dominanti, sono solo alcuni degli elementi che compongono la fotografia, ma perderli e non poterli gestire è davvero un peccato.

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2) NON SONO CAPACE

Anche questa affermazione merita i primi posti della classifica; dire “non sono capace” senza prima averci provato su, più volte, è veramente da pigroni. Magari potresti non avere gli strumenti adatti, ma difficilmente in fotografia, se si vogliono seguire le orme di qualcuno, non si è capaci di farlo; basta solo mettersi di impegno, provare e approfondire con studi e consigli di altri più esperti come conseguire il risultato cercato.

3) ORARI

Uno dei momenti dove la luce è più bella per essere fotografata è la mattina presto, poco prima e dopo l’alba; questo significa doversi alzare molto presto, a volte, se si deve affrontare un lungo viaggio, bisogna svegliarsi alle 3 di notte per mettersi in marcia per raggiungere il luogo desiderato. Se non sei un tipo mattiniero, la tua pigrizia ti farà perdere uno dei momenti più interessanti e significativi per la fotografia.

4) NON CI SONO COSE INTERESSANTI

Rinunciare ad un uscita fotografica solamente perché si pensa già in partenza che non ci sia nulla di bello o perché hai già battuto quella zona da cima a fondo è un altro errore. Infatti puoi ritornare nello stesso punto più volte nell’arco della tua vita e trovare ogni volta qualcosa di nuovo e interessante che valga la pena di essere ricordato. Senza contare, nel caso di una fotografia di paesaggio, che la luce e le condizioni meteo non saranno mai uguali e che se non fai più volte visita negli stessi posti, non potrai mai portare a casa lo scatto dell’anno!

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5) CONDIZIONI METEO

Non esco di casa perché piove! Ma come? È uno dei momenti da cui si possono cogliere situazioni incredibili. La pioggia può anche spaventare, ma se ti organizzi per bene, puoi coprirti e non rischiare di bagnarti e magari, invece di restare a poltrire in casa, puoi trovare situazioni o paesaggi unici. Pensa solo alla possibilità di trovarti davanti a una schiarita dopo un temporale e taccc.. compare l’arcobaleno (qui ti spieghiamo come fotografarlo); oppure, di riuscire a riprendere una tempesta di fulmini (qui ti spieghiamo come fare) sotto una città; e non hai mai pensato di sfruttare le pozze d’acqua che si formano sulla strada, per usarle come specchi?

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6) COMPOSIZIONI E INQUADRATURE ERRATE

La gatta frettolosa fa i figli ciechi, dicevano. Se le tue fotografie hanno inquadrature errate o orizzonti storti, allora c’è qualcosa che non va. La fretta, ma anche la non curanza di questi aspetti, ti fa essere un fotografo pigro. È vero che si può correggere in post-produzione (punto 9) ma è anche vero che curare l’inquadratura per più di 2 minuti non ti costa davvero nulla, specie se l’immagine davanti a te è statica; le cose magari cambiano se l’attimo va colto all’istante, è vero, come è anche vero che non è detto che si debbano rispettare tutte le regole (vedi regola dei terzi), ma se tutte le fotografie che fai sono storte…una domandina me la farei.

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7) TREPPIEDE

Il treppiede volendo o no è uno di quegli accessori che ogni fotografo dovrebbe avere. In alcune tecniche fotografiche non è necessario certamente, ma in molte altre si. Il treppiede non si utilizza solamente quando si fanno lunghe esposizioni o foto con tempi lenti per ridurre al minimo le vibrazioni e il mosso, ma andrebbe usato anche per regolare al millimetro composizione, inquadratura (punto 6) e messa a fuoco, che altrimenti potrebbero essere sempre imprecise come non dovrebbe avvenire nella fotografia di paesaggio, fotografia macro, fotografia still-life o fotografia di ritratto.

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8) CORREGGO TUTTO IN POST-PRODUZIONE

Il digitale ha portato molti miglioramenti anche nel campo del fotoritocco, semplificando e permettendo il recupero delle immagine errate; ma questo non significa che dobbiamo prendere in mano la fotocamera solo per scattare pensando poi di correggere tutto con Photoshop. Sarebbe opportuno invece allenarsi ad avere una foto corretta fin dal principio, così da non dover utilizzare ulteriori mezzi per avere una bella foto.

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